Scopri come funziona il percorso esperienziale basato sul protocollo interno delle Cliniche Dr. Peròn, denominato:

Mastoplastica

Oltre 3.000 pazienti

si sono affidate ai miei percorsi
di chirurgia e medicina estetica

Desiderare un seno più grande, voluminoso e naturale alla vista e al tatto, non è un capriccio.

C’è un momento preciso in cui lo capisci: il corpo che abiti non rispecchia più chi sei dentro.

Magari è quando realizzi che nulla di ciò che che indossi ti valorizza come in passato.

O quando smetti di sentirti attraente senza reggiseno.

O quando tuo figlio, innocentemente, ti chiede perché il tuo seno è “diverso” da quello delle altre mamme.

Non è vanità, è distanza. Quella che ti separa tra come ti senti e come appari.

Se sei qui, probabilmente conosci questa sensazione. E forse, come molte delle donne, hai passato mesi – anni – a dirti che “non è poi così importante”.
Che ci sono cose più serie a cui pensare. Ma sai qual è la verità?

Che prendersi cura di sé non toglie nulla a nessuno. Anzi, proprio il contrario!

Prima e Dopo: quando le immagini parlano più delle parole

Il metodo della Mastoplastica Argentina secondo la metodologia affinata dal Dott. Luciano Perrone è un protocollo interno del Centro Dr. Peron che definisce il percorso esperienziale delle pazienti a partire dal primo contatto.

Non rappresenta una tecnica chirurgica specifica, né risultati specifici. Ogni percorso viene definito individualmente, sulla base della valutazione clinica e delle caratteristiche della paziente.

Il protocollo interno delle Cliniche Dr.Peròn:

Cosa significa “Mastoplastica Argentina”

La mastoplastica additiva, nel modo in cui la concepiamo noi, non è solo “un’operazione al seno”.
È un percorso di consapevolezza che inizia molto prima del bisturi e continua molto dopo.

È un viaggio che ho affinato negli anni, portando in Italia l’esperienza maturata in Argentina, dove ho imparato che la vera bellezza non sta nel volume, ma nell’armonia.

Dove un seno non è bello perché è grande, ma perché dialoga con il resto del corpo creando proporzioni che
ti fanno sentire… finalmente te stessa.

Le origini del percorso

Mastoplastica Argentina

Tutto inizia nel 2008, anno in cui conseguo la laurea in Medicina e Chirurgia, ma è nel 2015, con la specializzazione in Chirurgia Generale presso l’Università Tor Vergata di Roma, che capisco la mia vera vocazione.

Durante gli anni in chirurgia oncologica del seno, ho visto donne combattere non solo contro una malattia, ma per ritrovare la propria identità. È stato allora che ho compreso: la chirurgia estetica non riguarda l’apparenza. Riguarda il diritto di sentirsi a casa nel proprio corpo.

Ho dedicato la mia tesi di specializzazione ai protocolli ERAS (“Protocollo di recupero accelerato dopo chirurgia”), studiandolo così a fondo da farne il cuore del mio approccio chirurgico.

Oggi, dopo oltre 3.000 pazienti accompagnate nel loro percorso di rinascita, posso dire con certezza ciò di cui vado più fiero: non i titoli, ma gli occhi delle mie pazienti quando si rivedono allo specchio per la prima volta.

Percorso “Mastoplastica Argentina”

Conosci al telefono la tua Beauty Manager

La prima telefonata con la Beauty Manager è il momento in cui finalmente puoi parlare liberamente della tua situazione. In questi 15-20 minuti, potrai raccontare cosa ti ha portato a considerare questo percorso: l’allattamento che ha cambiato il tuo corpo, quel seno che non si è mai sviluppato come speravi, o semplicemente il desiderio di sentirti più in armonia con te stessa.

Verrai ascoltata senza fretta e riceverai risposte a tutte le tue domande. La tua Beauty Manager ti spiegherà ogni fase del percorso, così potrai capire se fa davvero al caso tuo.

Al termine della chiamata avrai tutte le informazioni necessarie per decidere, con calma e senza pressioni, se prenotare il primo incontro con il Dr. Perrone, quella che noi chiamiamo la “T.I.M.E. Experience”.

Tappa

Come funziona la Prima Visita Medica con il Dr. Perón

La T.I.M.E. Experience è molto più di una visita medica: sono 90 minuti dedicati completamente a te. La consulenza si sviluppa in 4 fasi che servono al Dr. Peròn per:

Tappa

Tracciare la tua storia

Il Dr. Peròn inizierà ascoltando la tua storia clinica ed emotiva. Non solo cosa desideri cambiare, ma soprattutto perché.

Ogni dettaglio della tua esperienza – gravidanze, allattamenti, cambiamenti del corpo – viene considerato per comprendere il punto di partenza.

Informare con trasparenza

Ti verranno spiegate con chiarezza:

  • Le diverse tecniche chirurgiche disponibili
  • Le tipologie di protesi anatomiche
  • Il protocollo ERAS per il recupero rapido
  • Risposte a ogni tuo dubbio o incertezza
  • Costi e tempistiche reali, senza sorprese

Mostrare la possibilità

Ti posizionerai davanti al sistema Vectra che, in pochi secondi e senza alcun contatto fisico, catturerà la tua immagine tridimensionale.

Ma la vera magia non è la tecnologia: è il momento in cui finalmente riesci a comunicare quello che senti.

Potrai indicare con precisione: “Qui è troppo”… “Così è perfetto”… “Vorrei più pienezza nella parte superiore”…

Non sono promesse. Sono proiezioni basate su algoritmi validati da migliaia di casi. Ma ti danno qualcosa di prezioso: la possibilità di vedere e scegliere, non di immaginare e sperare.

Elaborare il piano personalizzato

Insieme al Dr. Peròn costruirete un percorso su misura che rispetta sia i tuoi desideri che la tua fisicità, trovando il giusto equilibrio tra aspettative e possibilità concrete.

Cosa porterai a casa:

  • Il kit informativo Dr Perón con tutto il materiale educativo
  • L’accesso al portale ViewMyConsult per rivedere le simulazioni
  • La seconda visita inclusa, se deciderai di proseguire

La scelta delle protesi

Se dopo la T.I.M.E. Experience deciderai di proseguire, ci incontreremo nuovamente per definire insieme i dettagli tecnici dell’intervento.

Questa seconda visita, già inclusa nel costo della prima, è interamente dedicata alla scelta delle protesi più adatte alla tua anatomia e ai tuoi desideri. 

Tappa

Potrai provare dal vivo come le diverse forme e dimensioni si adattano al tuo corpo attraverso speciali protesi di prova che indosserai sotto un reggiseno, permettendoti di visualizzare l’effetto reale sotto i vestiti.

Potrai definire ogni dettaglio dell’intervento insieme al Dr. Peròn: il tipo di incisione più adatta (che preservi l’eventuale possibilità di allattamento), il posizionamento della protesi, le tempistiche dell’intervento.

Potrai ricevere il preventivo definitivo trasparente e dettagliato, comprensivo di tutti i costi: intervento, protesi, anestesia, follow-up. Nessuna sorpresa successiva.

Garanzia "Piena Fiducia"

La prima visita rappresenta un momento importante di conoscenza reciproca, per questo vogliamo che tu la viva con la massima serenità.

Se al termine della T.I.M.E. Experience non fossi soddisfatta – se avessi ancora dubbi, se non ti sentissi nel posto giusto, ti rimborseremo completamente.

Questa garanzia nasce da una convinzione profonda: un percorso di chirurgia estetica funziona solo quando c’è piena fiducia reciproca.

Crediamo nel valore della consulenza che offriamo e nel rispetto della tua libertà di scelta: quando una decisione nasce dalla consapevolezza e non dalla pressione, i risultati sono sempre migliori.

Il Protocollo ERAS: la rivoluzione del recupero che non ti aspetti

“Quanto dolore sentirò?” una delle preoccupazioni principali per chi considera un intervento di mastoplastica additiva. In passato era inevitabile dover gestire un disagio significativo nei giorni successivi all’intervento.

Oggi, grazie al protocollo ERAS, possiamo offrire un’esperienza completamente diversa. Non si tratta di una singola tecnica, ma di un approccio integrato e validato che ha ridefinito gli standard del recupero post-operatorio. Ecco come funziona:

Pre-operatoria

Provare dal vivo come le diverse forme e dimensioni si adattano al tuo corpo attraverso speciali protesi di prova che indosserai sotto un reggiseno, permettendoti di visualizzare l’effetto reale sotto i vestiti.

Intra-operatoria

Utilizziamo tecniche anestesiologiche avanzate che non solo eliminano il dolore durante l’intervento, ma lo prevengono efficacemente nelle ore e giorni successivi, creando una protezione duratura dal disagio post-operatorio.

Post-operatoria

  • Mobilizzazione entro 2-3 ore dall’intervento
  • Deambulazione autonoma in giornata
  • Dimissione senza necessità di drenaggi
  • Gestione del fastidio con comuni antidolorifici

Verrai guidata nella tua scelta, sempre rispettando il principio fondamentale: creare armonia con il tuo corpo, non solo aggiungere volume.

Al termine, se vorrai procedere, non resterà che decidere la data dell’intervento compatibilmente con i tuoi impegni personali e lavorativi.

Le parole di chi ha già fatto questo viaggio

Cosa puoi fare ora: conosci al telefono la tua Beauty Manager

Ora che hai compreso come funziona il percorso della Mastoplastica Argentina, il passo successivo è semplice: compilare il modulo di contatto per iniziare la tua esperienza.

Non si tratta di un impegno vincolante, ma del primo passo per ricevere informazioni personalizzate sulla tua situazione specifica. Una volta inviato il modulo, entro 24 ore lavorative sarai ricontattata dalla Beauty Manager che ti seguirà durante tutto il percorso.

Richiedi ora una prima chiamata informativa

Parlerai con una nostra beauty manager esperta:

Cristina Sanfilippo

Beatrice Curti

Soraya Bastalic

Domande frequenti

Vediamo prima cosa significa “finte”.
È molto difficile che una donna nasca con un seno davvero molto sproporzionato per la sua fisicità, perché le causerebbe gravi problemi alla schiena.
Certo, può capitare, ma è una situazione poco frequente.

Quindi, quando ti capita di notare un seno molto sproporzionato rispetto al resto del corpo, sei portata a pensare che non sia naturale, che sia rifatto.
Hai davanti agli occhi questo caso ogni giorno, in televisione, sui social media…
donne bellissime che però hanno un seno davvero molto grande, che poco si
addice alle loro forme.

Questa è una delle “spie” che denunciano un risultato finto.
La seconda è una questione di protesi e di forma del seno, dell’aspetto che avrà a prescindere delle dimensioni.
Anche in questo caso, ci ritroviamo spesso di fronte a seni che già dall’apparenza tradiscono la loro origine ben poco naturale.

Per me la “naturalezza” di un seno rifatto è inversamente proporzionale a quanto si vedono le protesi. Più si notano più si capirà che si cela un lavoro
chirurgico dietro quell’aspetto.

Per questo utilizzo protesi morbide e con un’elevata elasticità del gel di silicone, che tendono a simulare meglio i cambiamenti dinamici del seno.
Tutto questo per evitare un seno visibilmente finto, duro, tondo… che si capisce lontano chilometri che non è vero.

Vediamo prima cosa significa “finte”.
È molto difficile che una donna nasca con un seno davvero molto sproporzionato per la sua fisicità, perché le causerebbe gravi problemi alla schiena.
Certo, può capitare, ma è una situazione poco frequente.

Quindi, quando ti capita di notare un seno molto sproporzionato rispetto al resto del corpo, sei portata a pensare che non sia naturale, che sia rifatto.
Hai davanti agli occhi questo caso ogni giorno, in televisione, sui social media…
donne bellissime che però hanno un seno davvero molto grande, che poco si
addice alle loro forme.

Questa è una delle “spie” che denunciano un risultato finto.
La seconda è una questione di protesi e di forma del seno, dell’aspetto che avrà a prescindere delle dimensioni.
Anche in questo caso, ci ritroviamo spesso di fronte a seni che già dall’apparenza tradiscono la loro origine ben poco naturale.

Per me la “naturalezza” di un seno rifatto è inversamente proporzionale a quanto si vedono le protesi. Più si notano più si capirà che si cela un lavoro
chirurgico dietro quell’aspetto.

Per questo utilizzo protesi morbide e con un’elevata elasticità del gel di silicone, che tendono a simulare meglio i cambiamenti dinamici del seno.
Tutto questo per evitare un seno visibilmente finto, duro, tondo… che si capisce lontano chilometri che non è vero.

Vediamo prima cosa significa “finte”.
È molto difficile che una donna nasca con un seno davvero molto sproporzionato per la sua fisicità, perché le causerebbe gravi problemi alla schiena.
Certo, può capitare, ma è una situazione poco frequente.

Quindi, quando ti capita di notare un seno molto sproporzionato rispetto al resto del corpo, sei portata a pensare che non sia naturale, che sia rifatto.
Hai davanti agli occhi questo caso ogni giorno, in televisione, sui social media…
donne bellissime che però hanno un seno davvero molto grande, che poco si
addice alle loro forme.

Questa è una delle “spie” che denunciano un risultato finto.
La seconda è una questione di protesi e di forma del seno, dell’aspetto che avrà a prescindere delle dimensioni.
Anche in questo caso, ci ritroviamo spesso di fronte a seni che già dall’apparenza tradiscono la loro origine ben poco naturale.

Per me la “naturalezza” di un seno rifatto è inversamente proporzionale a quanto si vedono le protesi. Più si notano più si capirà che si cela un lavoro
chirurgico dietro quell’aspetto.

Per questo utilizzo protesi morbide e con un’elevata elasticità del gel di silicone, che tendono a simulare meglio i cambiamenti dinamici del seno.
Tutto questo per evitare un seno visibilmente finto, duro, tondo… che si capisce lontano chilometri che non è vero.

Vediamo prima cosa significa “finte”.
È molto difficile che una donna nasca con un seno davvero molto sproporzionato per la sua fisicità, perché le causerebbe gravi problemi alla schiena.
Certo, può capitare, ma è una situazione poco frequente.

Quindi, quando ti capita di notare un seno molto sproporzionato rispetto al resto del corpo, sei portata a pensare che non sia naturale, che sia rifatto.
Hai davanti agli occhi questo caso ogni giorno, in televisione, sui social media…
donne bellissime che però hanno un seno davvero molto grande, che poco si
addice alle loro forme.

Questa è una delle “spie” che denunciano un risultato finto.
La seconda è una questione di protesi e di forma del seno, dell’aspetto che avrà a prescindere delle dimensioni.
Anche in questo caso, ci ritroviamo spesso di fronte a seni che già dall’apparenza tradiscono la loro origine ben poco naturale.

Per me la “naturalezza” di un seno rifatto è inversamente proporzionale a quanto si vedono le protesi. Più si notano più si capirà che si cela un lavoro
chirurgico dietro quell’aspetto.

Per questo utilizzo protesi morbide e con un’elevata elasticità del gel di silicone, che tendono a simulare meglio i cambiamenti dinamici del seno.
Tutto questo per evitare un seno visibilmente finto, duro, tondo… che si capisce lontano chilometri che non è vero.

Vediamo prima cosa significa “finte”.
È molto difficile che una donna nasca con un seno davvero molto sproporzionato per la sua fisicità, perché le causerebbe gravi problemi alla schiena.
Certo, può capitare, ma è una situazione poco frequente.

Quindi, quando ti capita di notare un seno molto sproporzionato rispetto al resto del corpo, sei portata a pensare che non sia naturale, che sia rifatto.
Hai davanti agli occhi questo caso ogni giorno, in televisione, sui social media…
donne bellissime che però hanno un seno davvero molto grande, che poco si
addice alle loro forme.

Questa è una delle “spie” che denunciano un risultato finto.
La seconda è una questione di protesi e di forma del seno, dell’aspetto che avrà a prescindere delle dimensioni.
Anche in questo caso, ci ritroviamo spesso di fronte a seni che già dall’apparenza tradiscono la loro origine ben poco naturale.

Per me la “naturalezza” di un seno rifatto è inversamente proporzionale a quanto si vedono le protesi. Più si notano più si capirà che si cela un lavoro
chirurgico dietro quell’aspetto.

Per questo utilizzo protesi morbide e con un’elevata elasticità del gel di silicone, che tendono a simulare meglio i cambiamenti dinamici del seno.
Tutto questo per evitare un seno visibilmente finto, duro, tondo… che si capisce lontano chilometri che non è vero.

Vediamo prima cosa significa “finte”.
È molto difficile che una donna nasca con un seno davvero molto sproporzionato per la sua fisicità, perché le causerebbe gravi problemi alla schiena.
Certo, può capitare, ma è una situazione poco frequente.

Quindi, quando ti capita di notare un seno molto sproporzionato rispetto al resto del corpo, sei portata a pensare che non sia naturale, che sia rifatto.
Hai davanti agli occhi questo caso ogni giorno, in televisione, sui social media…
donne bellissime che però hanno un seno davvero molto grande, che poco si
addice alle loro forme.

Questa è una delle “spie” che denunciano un risultato finto.
La seconda è una questione di protesi e di forma del seno, dell’aspetto che avrà a prescindere delle dimensioni.
Anche in questo caso, ci ritroviamo spesso di fronte a seni che già dall’apparenza tradiscono la loro origine ben poco naturale.

Per me la “naturalezza” di un seno rifatto è inversamente proporzionale a quanto si vedono le protesi. Più si notano più si capirà che si cela un lavoro
chirurgico dietro quell’aspetto.

Per questo utilizzo protesi morbide e con un’elevata elasticità del gel di silicone, che tendono a simulare meglio i cambiamenti dinamici del seno.
Tutto questo per evitare un seno visibilmente finto, duro, tondo… che si capisce lontano chilometri che non è vero.

Vediamo prima cosa significa “finte”.
È molto difficile che una donna nasca con un seno davvero molto sproporzionato per la sua fisicità, perché le causerebbe gravi problemi alla schiena.
Certo, può capitare, ma è una situazione poco frequente.

Quindi, quando ti capita di notare un seno molto sproporzionato rispetto al resto del corpo, sei portata a pensare che non sia naturale, che sia rifatto.
Hai davanti agli occhi questo caso ogni giorno, in televisione, sui social media…
donne bellissime che però hanno un seno davvero molto grande, che poco si
addice alle loro forme.

Questa è una delle “spie” che denunciano un risultato finto.
La seconda è una questione di protesi e di forma del seno, dell’aspetto che avrà a prescindere delle dimensioni.
Anche in questo caso, ci ritroviamo spesso di fronte a seni che già dall’apparenza tradiscono la loro origine ben poco naturale.

Per me la “naturalezza” di un seno rifatto è inversamente proporzionale a quanto si vedono le protesi. Più si notano più si capirà che si cela un lavoro
chirurgico dietro quell’aspetto.

Per questo utilizzo protesi morbide e con un’elevata elasticità del gel di silicone, che tendono a simulare meglio i cambiamenti dinamici del seno.
Tutto questo per evitare un seno visibilmente finto, duro, tondo… che si capisce lontano chilometri che non è vero.

Vediamo prima cosa significa “finte”.
È molto difficile che una donna nasca con un seno davvero molto sproporzionato per la sua fisicità, perché le causerebbe gravi problemi alla schiena.
Certo, può capitare, ma è una situazione poco frequente.

Quindi, quando ti capita di notare un seno molto sproporzionato rispetto al resto del corpo, sei portata a pensare che non sia naturale, che sia rifatto.
Hai davanti agli occhi questo caso ogni giorno, in televisione, sui social media…
donne bellissime che però hanno un seno davvero molto grande, che poco si
addice alle loro forme.

Questa è una delle “spie” che denunciano un risultato finto.
La seconda è una questione di protesi e di forma del seno, dell’aspetto che avrà a prescindere delle dimensioni.
Anche in questo caso, ci ritroviamo spesso di fronte a seni che già dall’apparenza tradiscono la loro origine ben poco naturale.

Per me la “naturalezza” di un seno rifatto è inversamente proporzionale a quanto si vedono le protesi. Più si notano più si capirà che si cela un lavoro
chirurgico dietro quell’aspetto.

Per questo utilizzo protesi morbide e con un’elevata elasticità del gel di silicone, che tendono a simulare meglio i cambiamenti dinamici del seno.
Tutto questo per evitare un seno visibilmente finto, duro, tondo… che si capisce lontano chilometri che non è vero.

Il protocollo della Mastoplastica Argentina secondo la metodologia affinata dal Dott. Luciano Perrone è un protocollo interno delle Cliniche Dr. Perón che definisce il percorso esperienziale delle pazienti. Non rappresenta una tecnica chirurgica né risultati specifici. Ogni percorso viene definito individualmente sulla base della valutazione clinica.